Prima volta dal ginecologo

Andare per la prima volta dal gine­cologo può generare nelle ragazzi­ne una grande apprensione. E se la mamma decide di accompagnare le figlie si possono anche creare in­comprensioni e un senso di imba­razzo per entrambe. Ne parliamo assieme:

Qual è il momento giusto per la prima visita?
Il primo approccio con il ginecolo­go non deve necessariamente esse­re una vera e propria visita, un esa­me ginecologico in senso stretto. Può essere anche un semplice col­loquio che serve a chiarire dubbi e risolvere problematiche per le quali l’esame può non essere indispensa­bile. Più che di “un momento” pre­ciso, quindi, possiamo parlare di una motivazione. Le ragioni che portano le ragazze più giovani a in­contrare il ginecologo possono essere le irregolarità mestruali, la pre­senza di dolore occasionale o cicli­co, alcuni problemi infiammatori vulvovaginali.
Quindi, il primo, è più che altro un incontro informativo…
Sì. Spesso è semplicemente un col­loquio in cui è utile fornire informa­zioni che riguardano la contracce­zione e le prime esperienze sessua­li. E soprattutto il tema, molto im­portante, della prevenzione delle infezioni. Per questo è importante che avvenga piuttosto presto, creando possibilmente una relazio­ne stretta tra il medico e la giovane paziente.
Ha senso che la mamma accom­pagni la figlia?
Molte ricerche, italiane ed estere, hanno scoperto che la presenza atti­va dei genitori è molto importante quando i figli devono compiere scel­te che riguardano la propria vita di relazione (affetti, amicizie). E anche per la scelta del medico è fondamentale. La loro partecipazione svolge un vero e proprio ruolo protettivo rispetto a comportamenti a rischio compresi quelli sessuali. Un sondaggio, realizzato dalla Società italiana ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza (Sigia) ha evidenziato che è soprattutto la madre la principale fonte di informazione, sia per le figlie sia per i figli, rispetto alla scelta all’uso dei contraccettivi.
Quali sono i timori di una ragazzina prima della visita?
Sicuramente la paura di provar dolore e l’imbarazzo per un esame nuovo che coinvolge organi parti­colarmente intimi. Per questo è im­portante rassicurare sul fatto che la visita in certi casi può essere sosti­tuita da un esame ecografico pelvi­co e che in altri può essere limitata all’ispezione dei soli organi genitali esterni. Infine le ragazzine devono sapere che, se non ci sono proble­mi, non è mai un esame doloroso.
Qual è la dote principale di un ginecologo, in queste situazioni?
Quella di dare molto spazio al col­loquio iniziale e, nel contempo, di fare chiarezza sulla visita in sé e sul­le procedure. Bisogna sempre rassi­curare le ragazze sul fatto che ver­ranno usati soltanto gli strumenti necessari e adeguati alla loro situa­zione anatomica e sulla possibilità di interrompere l’esame in qualsiasi momento. La tranquillità di poter scegliere, e in parte controllare, questo tipo di esame di solito aiuta a mettere un freno alla paura.
 
                 Cordiali Saluti
                 Dr. Salvatore Di Leo

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