Sulla rivista Contraception è stato pubblicato di recente un articolo che mette in luce l’aumento dell’aspettativa di vita femminile negli ultimi 25 anni, contestualmente alla difficoltà di mantenere uno stato di salute soddisfacente con l’avanzare dell’età. Morbilità e mortalità sono condizionate da diversi fattori, come lo stile di vita e l’adesione ai programmi di screening per la prevenzione, ma sono importanti anche lo stato socio-economico e il luogo in cui si nasce e si vive, in termini di efficienza della sanità pubblica.
Una donna nata nel 2010 può godere di
un’aspettativa di vita di 3 anni e mezzo in più rispetto a una donna nata nel
2000, e circa 8 anni in più di una donna nata nel 1980. Tuttavia nel nostro
Paese ci sono ancora rilevanti differenze, ad esempio a Milano si vive circa 3
anni di più rispetto a Napoli (Istat 2012).
Le cause di morte e disabilità sono passate
dalle malattie acute, come
quelle infettive o le complicanze della gravidanza e del parto, alle malattie croniche, come diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie
degenerative. Queste patologie si possono prevenire in parte
attraverso uno stile di vita sano (alimentazione, attività fisica) e con
l’adesione ai programmi di prevenzione.
La propensione alle cure e alla prevenzione è
condizionata non solo dalla fiducia nella validità dei programmi di
prevenzione, ma anche dal reddito e dal risparmio disponibile in caso di
imprevisti. E’
comprensibile e intuitivo che in condizioni di precarietà e di crisi economica,
come quella attuale, la pressione di problemi come la perdita o la mancanza di
lavoro, impedisca di valutare serenamente un investimento in salute. Le conseguenze di una
malattia non diagnosticata tempestivamente e non adeguatamente trattata non
vengano calcolate. E’ difficile pensare a un problema che in questo momento non
c’è, quando è invece presente un problema reale da risolvere il prima
possibile.
Eppure, la salute delle donne in età matura e senile si costruisce
negli anni riproduttivi; l’impegno ha ripercussioni positive anche in termini
di costi sociali ed economici,
con un maggiore numero di anni vissuti autonomamente. La probabilità di vivere in uno stato di
benessere e in autonomia diminuisce con l’età, e questo rappresenta un problema
maggiore per le donne, in quanto vivono di più e soffrono maggiormente di
malattie croniche.
La sfida per la moderna medicina di genere sarà
quindi quella di aggiungere
vita agli anni guadagnati, sfida per la quale è necessaria la
collaborazione delle donne, nella consapevolezza che il futuro è, in parte, il
risultato del comportamento passato.
Il nostro obiettivo è ottenere il benessere della donna in tutti le fasi
evolutive della vita, la cura dei particolari, la cura regolare e attenta,
possono prevenire le malattie croniche e rendere l’aspettativa di vita
migliore. Chiedi una consulenza per affrontare il tuo benessere insieme a noi !
Cordiali saluti
A disposizione
Dr. Salvatore Di Leo