Ovodonazione - In cosa consiste? Quali sono probabilità di successo? Chi può accedervi?

Ovodonazione




Ovodonazione


L'ovodonazione consiste nella fecondazione eterologa ottenuta tramite donazione degli ovociti da parte di una donatrice. La donna che richiede  la donazione degli ovociti lo fa o perché non ha più ovociti o perché i suoi ovociti non sono idonei per dare origine ad embrioni che possano svilupparsi fino a completare la gravidanza, oppure perchè, a causa dell'età o di altri fattori, la probabilità che ciò accada è così bassa da sconsigliare ulteriori tentativi coi propri ovociti. La donatrice di ovociti è anonima e viene scelta in base alle caratteristiche fisiche e razziali della paziente ricevente. La donatrice può donare tutti gli ovociti recuperati oppure può essere  una paziente che dona ovociti in soprannumero. Dopo la fecondazione, con tecnica FIVET/ICSI a secondo delle indicazioni cliniche, vengono selezionati due o tre embrioni per il trasferimento: gli eccedenti possono venire congelati per un eventuale ulteriore tentativo. L'eventuale distribuzione degli ovociti nella ovodonazione a due pazienti ha il vantaggio di contenere i costi anche perchè non vengono  trasferiti più di due/tre embrioni. A volte  è possibile avere una donazione degli ovociti in esclusiva, in cui tutti gli ovociti prodotti dalla donatrice vengono utilizzati per una sola paziente. E' possibile poi  che la donatrice di ovociti sia una conoscente dalla paziente (normalmente si tratta di una consanguinea che deve però essere più giovane della paziente). La donazione da parte di una consanguinea da molti viene sconsigliata perché in questo modo si vengono a creare delle dinamiche psicologiche non propriamente corrette

Le donatrici che vengono selezionate per il  programma di ovodonazione sono:

  • completamente controllate per le malattie sessualmente trasmissibili, attraverso la ricerca degli anticorpi e antigeni specifici (HIV, HBsAg, anti-HBc, HCV, VDRL)
  • assolutamente di età inferiore ai 35 anni
  • selezionate per escludere patologie geneticamente trasmissibili
  • di varie origini etniche, in modo da poter scegliere la stessa etnia della donna ricevente
  • possibilmente di età inferiore ai 30 anni

Percentuali di successo

Se la tecnica viene eseguita in maniera corretta, la percentuale di successo nella fecondazione eterologa con ovodonazione è molto elevata (attorno al 60-70%) soprattutto se gli ovociti sono donati da una donna che ha meno di 30 anni. L'ovodonazione offre le percentuale di successo elevate perchè la probabilità che una gravidanza inizi e arrivi felicemente a termine dipende molto dalla qualità degli ovociti, che a sua volta dipende quasi esclusivamente dall'età della donatrice.Dopo i 35 anni la qualità degli ovociti inizia progressivamente a peggiorare e la fertilità diminuisce sempre più. Ciò accade in maniera diversa da donna a donna, ma, in genere, dopo i 40 anni, la probabilità di avere una gravidanza a termine è molto bassa. Ciò non significa che sia impossibile. Alcune donne hanno bambini per via naturale in età avanzata, ma non è la norma. Una donna che decidesse di procrastinare la possibilità di diventare madre, potrebbe congelare in via preventiva i propri ovociti

Quali sono le candidate all'ovodonazione?

Le candidate alla fecondazione eterologa mediante donazione degli ovociti sono:
  • le donne affette da insufficienza ovarica primaria
  • le donne in menopausa fisiologica o affette da menopausa precoce
  • le donne portatrici di malattie geneticamente trasmissibili
  • le donne che hanno avuto ripetuti insuccessi nel rispondere alla stimolazione ovarica
  • le donne che hanno avuto ripetuti insuccessi nei trattamenti ICSI


Procedura di abbinamento tra donatrice e ricevente

La donna che desidera sottoporsi alla fecondazione eterologa mediante ovodonazione, per essere ammessa a partecipare al programma di donazione degli ovociti, deve completare un questionario che riporta i dettagli delle sue caratteristiche e di quelle del suo compagno. Se non ha un compagno potrà indicare le caratteristiche del suo compagno ideale ( tale procedura si chiama embriodonazione o adozione prenatale e prevede la donazione di entrambi i gameti ) . Si tenterà quindi di trovare la donatrice degli ovociti ed eventualmente un donatore di sperma, in modo da avvicinarsi il più possibile alle caratteristiche indicate sul questionario. Tra le caratteristiche da indicare sul questionario ci sono: colore della pelle, colore dei capelli, colore degli occhi, altezza, peso e gruppo sanguigno. Le foto e l’identità della donatrice degli ovociti e quelle dell'eventuale donatore di sperma, non dovranno essere rese note, per mantenere l'anonimato dei donatori, nè i donatori potranno mai conoscere chi ha ricevuto i loro gameti. I donatori restano anonimi per chi riceve e chi riceve resta anonima ai donatori, a meno che, ovviamente, non sia la donna stessa che desidera ricevere la donazione a procurarsi i donatori. Questo naturalmente dipende dalle leggi dello stato perché lo stato potrebbe promulgare una legge che obbliga il centro a comunicare alla madre o al nascituro l’identità della donatrice o dei donatori.

Esecuzione della tecnica nel dettaglio
  1. Prima visita e conoscenza della coppia e della patologia che richiede il trattamento di ovodonazione. Nel corso della prima visita vengono richiesti tutti gli esami necessari tendenti ad accertare lo stato di salute dei componenti della coppia. Fondamentali sono gli esami virologici e batteriologici di entrambi, gli esami genetici di lui, la mammografia e il pannello della poliabortività per lei. Se necessario si richiede anche l'isteroscopia per accertare que la morfologia della cavità uterina della ricevente sia idonea al ricevimento dell'embrione.
  2. Contemporaneamente si seleziona l'ovodonatrice. Deve essere una donna giovane normalmente con una età inferiore ai 35 anni. Alla donatrice vengono eseguiti esami virologici, batteriologici e genetici per accertarne lo stato di salute. Naturalmente la ovodonatrice avrà un aspetto fisico che ricorda la ricevente.
L'ovodonazione in Italia é vietata. Nella maggior parte dei paesi europei ( meno Austria e Germania ) é permessa , ma non é permessa la remunerazione della donatrice. Le mete del turismo procreativo sono quei paesi che permettono la remunerazione della donatrice. Le coppie italiane che necessitano di ovodonazione devono quindi recarsi fuori dall'Italia : é bene comunque essere sempre guidati da un centro Italiano che può guidare la coppia nella scelta del centro e nella preparazione alla tecnica.

Ricordiamo che le informazioni qui scritte sono solo a puro titolo informativo e non linee quida comportamentali, è bene consultare un ginecologo esperto in infertilità per valutare le singole situazioni.

Un augurio alle future mamme per il 2015

Dr. Salvatore Di Leo