Quando si partorisce solitamente?
Il conto alla rovescia sta per cominciare: manca poco più di una settimana alla data
presunta del parto, che in genere, però, è soltanto indicativa.
Il travaglio, infatti,
può cominciare anche 15 giorni prima o ritardare di una decina. Ogni parto e ogni
travaglio, infatti, seguono un loro corso e non esiste una tabella di marcia valida per
tutte le donne.
In ogni caso, alcuni segnali, dalle fitte alle contrazioni, indicano
l'inizio delle doglie, ma vanno però distinti dai falsi allarmi. In particolare, a trarre
in inganno la futura mamma possono essere le cosiddette false contrazioni, cioè quelle
che, pur preannunciando il travaglio, non coincidono con il suo inizio.
Riconoscerle aiuta
la donna a non mettersi in ansia e ad aspettare quelle vere con maggiore tranquillità.
Quando si capisce che si tratta di false
contrazioni è consigliabile cercare di occuparsi d'altro. Non sentirsi deluse: anche tali
contrazioni hanno una loro funzione, si tratta di una prova generale per l'utero detta
fase podromica, ossia periodo preparatorio, molto utile prima del travaglio e che può
durare in alcuni casi anche qualche giorno, con lunghe pause.
Quali sono i segnali ai quali dobbiamo stare attenti?
Non esistono regole fisse che preannuncino l'inizio del travaglio; ci sono tuttavia
alcuni segnali che possono indicare che il bimbo nascerà presto; alcuni di questi possono
manifestarsi qualche giorno prima dell'inizio del travaglio. Ecco quali.
La perdita del tappo mucoso non provoca dolore e perciò può passare inosservata se, per esempio, si verifica mentre si va in bagno. Il tappo mucoso è costituito dal muco che fino a quel momento chiudeva il collo dell'utero isolando la cavità uterina dall'ambiente esterno. Si tratta di una perdita di consistenza gelatinosa (più densa delle perdite vaginali che compaiono in gravidanza) e può essere striata di rosa o di rosso. La presenza di gocce di sangue e dovuta alla rottura dei vasi capillari che si verifica quando l'utero comincia a dilatarsi.
Le vere contrazioni, una volta iniziate, non si interrompono; le pause sono regolari e via via sempre più brevi; un'altra caratteristica che contraddistingue le contrazioni che avviano il travaglio è rappresentata dal fatto che il dolore provocato dal continuo e progressivo "stiramento" della muscolatura del collo dell'utero scompare tra una contrazione e l'altra.
Quando andare in ospedale??
La durata si calcola da quando comincia a quando finisce ogni singola contrazione. Di solito, all'inizio e di circa 15-20 secondi. É consigliabile andare in ospedale quando le contrazioni si succedono a circa una distanza di 5-10 minuti (dipende da quanto dista l'ospedale, se è vicino ci si può avviare quando l'intervallo è pari a circa 4 minuti) e quando hanno una durata di 40-50 secondi circa.
SE L'ospedale è lontano ?
Se si teme di non arrivare in tempo o se è prossima l'ora di punta e si ha paura di
restare bloccate nel traffico è consigliabile avviarsi anche se le contrazioni non sono
frequenti (ogni quindici minuti circa).
SE L'ospedale è vicino ?
Se è raggiungibile in un quarto d'ora circa non c'è motivo di farsi prendere dal
panico; specialmente per chi è al primo figlio ci sarà da aspettare alcune ore prima che
inizi la fase espulsiva. Se tutto procede regolarmente, per non rimanere a lungo in sala
travaglio conviene andare in ospedale quando le contrazioni sono ravvicinate, a distanza
di circa 5 minuti l'una dall'altra.
Non indugiare
se......
...... si rompono le acque anche se non sono ancora cominciate le contrazioni. A
questo punto, il bebè non è più difeso dall'ambiente esterno ed è esposto a possibili
infezioni....... compaiono perdite di sangue rosso vivo: possono essere dovute a un problema della placenta che va affrontato subito.
...... si è in preda all'ansia. Ci sono donne che preferiscono restare a casa il più lungo possibile; altre si sentono più sicure in ospedale. L'importante è sentirsi tranquille.
Come avviene il Travaglio una volta arrivati in Ospedale?
La prima parte del travaglio è in genere più lunga, mentre gli ultimi "centimetri" di dilatazione vengono conquistati in tempi più veloci. Le contrazioni si intensificano e si avvicinano una all'altra man mano che la nascita diventa imminente.
Quando la dilatazione della cervice (collo dell'utero) è attorno agli 8-10
centimetri le contrazioni possono essere molto intense (possono durare 90 secondi e più)
e molto vicine tra di loro (ogni uno-due minuti circa). Le contrazioni tuttavia sono più
forti nel fondo uterino (la parte alta). In basso, lo spessore della muscolatura
dell'utero è infatti minore e molto scarso nel segmento inferiore (collo dell'utero).
La
fase finale del travaglio dura in genere da 30 minuti a due ore ed è la più difficile da
sopportare, poiché tra una contrazione e l'altra non si fa in tempo a riposare. Quando il
collo dell'utero è dilatato al punto da combaciare con la circonferenza della testa del
bambino, inizia la fase espulsiva, ossia quella delle spinte.
Anche il Bambino fa la sua parte per aiutare la mamma !?!? !!!
Durante il travaglio, tramite le contrazioni, la cervice si dilata, aprendo così il
passaggio al bambino. La fuoriuscita del bebè è favorita dalla disposizione della
muscolatura dell'utero: il piccolo non riuscirebbe ad uscire se la muscolatura della parte
inferiore opponesse una resistenza uguale e contraria a quelle impressa dal fondo
dell'utero. In pratica, l'utero non si indurisce in modo uniforme come una palla, ma la
contrazione della parte superiore spinge il piccolo verso quella inferiore, più morbida e
debole perché dotata di una fascia muscolare molto sottile. Durante tutto il travaglio,
il bambino viene massaggiato ad ogni contrazione. L'utero si indurisce per poi rilassarsi
completamente durante l'intervallo successivo. Il continuo alternarsi di compressioni e
rilassamenti agisce dunque sul bebè come un massaggio che stimola tutte le funzioni del
suo organismo preparandolo alla nascita.
AIUTO !!
Ancora la data del parto è lontana è sento le contrazioni! Cosa succede se ..... ????
Talvolta la donna sente l'utero contrarsi già al quinto-sesto mese di gravidanza. All'improvviso, il pancione diventa duro, come una sorta di palla, e resta tale per qualche istante. Tali contrazioni possono anche ripetersi più volte nell'arco della giornata. La caratteristica che le contraddistingue è che non sono dolorose.
Sono definite in termini medici contrazioni Braxton Hicks. In genere, la futura mamma consulta il ginecologo che la tranquillizzerà; si tratta di un fenomeno naturale. Le contrazioni fanno la loro comparsa tra il quinto e il sesto mese perché in questa fase il piccolo raddoppia le sue dimensioni e l'utero deve adattarsi a contenerlo. Dopo il settimo mese le contrazioni non dolorose tendono a diminuire perché il bebè cresce più gradualmente.
COSA PORTARE IN OSPEDALE ??? QUANDO PREPARARSI ???
Le doglie possono presentarsi anche una o due settimane prima dalla data presunta del
parto. La scadenza infatti, è soltanto indicativa e il piccolo può dare segnali di voler
venire allo mondo anche 15 giorni prima o farsi aspettare per un periodo altrettanto lungo
dopo il termine. Per questo, si considerano a termine o comunque nella norma le gravidanze
che si concludono in un periodo compreso tra la 36°-37° settimana e la 40°, nonché
quelle entro la 42°. In ogni caso, è bene non farsi cogliere impreparate al momento
delle doglie che, appunto, possono arrivare inaspettate.
Che cosa mettere nella valigetta
per sè e per il nascituro? Dalla camicia da notte ai documenti sanitari, dal walkman con
la cassetta di musica che rilassa ai capi per il bebè, ecco cosa deve sapere la futura
mamma.
I documenti utili.
Di fondamentale importanza e la cartella clinica di maternità, ossia la raccolta
completa degli esiti dei vari esami eseguiti in gravidanza che saranno indispensabili ai
medici per valutare l'andamento del travaglio e del parto in base alle caratteristiche
della gravida e per adottare eventuali precauzioni; da non dimenticare anche le ecografie
del piccolo che daranno al ginecologo ostetrico la "fotografia" non solo dello
sviluppo del nascituro ma anche della posizione del bebè stesso, il punto di innesto
della placenta, e così via. Portare documenti personali come la carta d'identità e il
tesserino della Usl e quello del gruppo sanguigno (o gli esiti di esami che lo hanno
identificato). Se la donna non è sposata e convive con il compagno possono essere
necessari due stati di famiglia (del padre e della madre).
Prepararsi per tempo.
E consigliabile preparare la valigetta 20 giorni prima della dalla presunta per non
trovarsi poi a dimenticare le cose necessarie. É utile stilare un elenco di ciò che non
dovrà mancare (può essere fornito dall'ospedale). La futura mamma può includere oggetti
personali come la crema idratante per il viso. Già all'inizio del nono mese, stendere un
promemoria da tenere bene in vista (accanto a telefono, sul comodino) con le istruzioni da
seguire o da fare seguire prima del ricovero (cose da mettere in valigia all'ultimo
momento come lo spazzolino da denti o i trucchi; persona da avvisare con relativi numeri
telefonici, telefono dell'ospedale, del taxi, dell'ambulanza).
Per la mamma.
- Una camicia di cotone per il parto, completamente aperta, con bottoni sul davanti, a maniche corte sopra il gomito per facilitare l'inserimento di eventuali flebo e corta (perché non ostacoli i movimenti);
- due camicie da notte per la permanenza in ospedale aperte davanti per permettere l'allattamento;
- due reggiseni da allattamento con coppe in cotone, apribile (si consideri acquistare una taglia in più rispetto all'ultima portata in gravidanza perché il seno aumenta notevolmente di volume con la montata lattea);
- una confezione di coppette assorbilatte (dischetti assorbenti usa e getta per la protezione igienica del seno che riparano gli indumenti dalla fuoriuscita di latte);
- una fascia o una guaina post-parto per sostenere eventualmente l'addome ed evitare quindi il rilassamento dei muscoli;
- mutande alte con elastici morbidi al giro gamba per trattenere bene di assorbenti (in commercio si trovano anche in carta usa e getta o in rete morbida);
- assorbenti igienici consistenti, pannolini: vanno benissimo quelli specifici per neonati;
- un sacchetto in tela per riporre la biancheria sporca;
- una vestaglia, un paio di pantofole, due paia di calzerotti di cotone o di lana;
- un paio di manopole di spugna e asciugamani di varie misure per l'igiene personale;
- fazzoletti di carta e un tovagliolo.
Per il neonato
- Tre magliette in cotone, lana e cotone o lana: in quest'ultimo caso, è bene portare anche quattro camicini di batista aperti dietro da fare indossare a contatto con la pelle;
- tre coprifasce in cotone o lana (a seconda della stagione);
- tre ghettine in spugna o mutandine (per la stagione calda);
- tre paia di calzini di cotone;
- tre bavaglini in batista per i rigurgiti;
- una sacca in cotone che riporti il nome e cognome della madre nella quale andrà riposto il corredino per il piccolo;
- l'abbigliamento per il giorno in cui si ritornerà a casa.
ULTIMI ED IMPORTANTI CONSIGLI
Alla comparsa delle contrazioni non è necessario sdraiarsi: fare qualche cosa può essere d'aiuto per sopportare meglio il dolore o per attenuare l'ansia. Si può per esempio leggere, ascoltare musica, riordinare la casa o farsi massaggiare la schiena dal partner. Farsi una doccia: il flusso dell'acqua ha un potere antidolorifico.
Non mangiare o limitarsi ad uno spuntino perché durante le fase avanzata del travaglio
possono presentarsi attacchi di nausea o vomito; inoltre, se dovesse rendersi necessaria
un'anestesia è preferibile che la donna sia a stomaco vuoto.
Dr. Salvatore Di Leo
http://salvatoredileo.blogspot.com
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